Nuovo attacco dell’Ucraina con droni contro Mosca: abbattuti 34 velivoli, il presidente Usa Trump condanna il test russo del missile.
Il conflitto tra Russia e Ucraina, giunto ormai al suo quarto anno, registra nuove tensioni. Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 2025, decine di droni ucraini hanno preso di mira la capitale russa Mosca. Secondo quanto riportato dal sindaco Sergey Sobyanin, le difese aeree russe hanno abbattuto 34 velivoli, mentre gli aeroporti Domodedovo e Zhukovsky sono stati temporaneamente chiusi per precauzione.

Escalation del conflitto: la guerra entra nel quarto anno
Diverse esplosioni sono state udite in varie zone della città e nella regione circostante. Non risultano vittime, ma un deposito di petrolio a Serpukhov avrebbe preso fuoco a seguito degli attacchi. L’azione dimostra la crescente capacità ucraina di portare il conflitto all’interno del territorio russo, spingendo Mosca a rafforzare le proprie difese interne.
Trump contro Putin: “Basta test missilistici, serve fermare la guerra”
Contemporaneamente, la Russia ha annunciato di aver testato con successo il missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik, un’arma in grado di trasportare testate atomiche. La conferma è arrivata dal capo di stato maggiore Valery Gerasimov.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, commentando la notizia a bordo dell’Air Force One, ha dichiarato che il test «non è appropriato» e ha esortato il suo omologo russo Vladimir Putin a porre fine al conflitto: “Dovrebbe far cessare la guerra. Una guerra che avrebbe dovuto durare una settimana sta per iniziare il suo quarto anno”.
Le dichiarazioni di Trump riflettono una linea dura verso Mosca e sottolineano l’interesse strategico degli Stati Uniti a riportare stabilità nella regione, evitando una potenziale escalation nucleare.
L’attacco ucraino a Mosca e la presa di posizione del presidente Trump segnano una nuova fase della guerra. L’internazionalizzazione del conflitto e la minaccia nucleare pongono sfide diplomatiche sempre più complesse. La comunità internazionale resta in attesa di segnali concreti per una possibile de-escalation.